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Jaen Rustin, (Montigny-lès-Metz, 1928) è uno degli artisti parigini più brutalmente legato all'indagine psicologica del nostro tempo. Fra i maestri francesi del Novecento è tuttavia poco noto in Italia, mentre conta importanti mostre personali all'estero. Questo volume, edito in occasione di un'ampia mostra ospitata al castello di Legnano, propone una sessantina di opere realizzate tra il 1987 e il 2003, che mettono a fuoco la disarmante solitudine dell'essere umano spaesato di fronte alla società e al suo tempo. Le immagini di Rustin, ambientate per lo più in interni claustrofobici, traggono la loro ispirazione dalle suggestioni provenienti dalle opere di Francis Bacon, dai ricordi dolorosi della Seconda Guerra Mondiale e dai grandi moti di ribellione della seconda metà del Novecento, ma rappresentano anche l'ironica visione di un uomo che si confronta con se stesso, la propria sessualità e pulsioni. ll volume accoglie due saggi critici, rispettivamente del critico Flavio Arensi e di Maurice Verbaet, co-presidente della Fondation Rustin; segue il catalogo delle opere esposte, suddivise in dipinti e disegni, e una serie di apparati biobibliografici.